BENVENUTO

I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale. AMOS OZ

giovedì 20 marzo 2014

Affetti e legami

                                                         (immagine presa dal web)

Certi legami sfidano la distanza, altri si rivelano un fuoco di paglia, ma altri esistono a prescindere.

Se di tutti gli affetti gentili e di tutte le azioni oneste e generose di cui andiamo superbi si potesse scoprire il primo e vero germe, noi lo scopriremmo quasi sempre nel cuore di nostra madre.
Edmondo De Amicis

sabato 15 marzo 2014

Se tu mi dimentichi


Non riesco a commentare questa poesia di Neruda, bellissima.
Mi sono fatta guidare da questa meravigliosa voce.
Lui è Paolo Rossini, se vi va questo è il sito www.paolorossini.it
Che ne pensate?

lunedì 10 marzo 2014

Quasi ogni mattina, vedo passare..

 
Ogni mattina, intorno alle 10, passa un vecchietto: mingherlino, tutto imbacuccato cappotto lungo, cappello paraorecchie e, se il tempo è incerto, ombrello. Ha gli occhiali dalla montatura quadrata, che coprono il viso già nascosto dalla sciarpa, protetto dal freddo. Cammina a piccoli passi e, un po' tentennante, va verso il centro per la sua passeggiatina quotidiana. Solitamente al ritorno sosta qualche secondo davanti all'ingresso della libreria, un po' defilato, sbircia e poi va via.



Questa mattina, puntuale, l'ho visto passare. " Chissà a cosa sta pensando"  e mi è tornata alla mente questa frase di Schopenauer: "Per quanto vecchi si diventi, dentro di sè ci si sente comunque in tutto e per tutto gli stessi di un tempo, quando si era giovani, anzi bambini. Ciò che rimane immutato e sempre identico, e non invecchia col passare degli anni, è appunto il nucleo della nostra essenza, che non sta nel tempo, e proprio per questo è indistruttibile."



L'arte di invecchiare
Arthur Schopenauer
Adelphi
9,00 euro

Risvolto
Negli ultimi otto anni della sua vita Schopenhauer raccolse in un fascio di fogli citazioni, ricordi, riflessioni, appunti di lavoro, massime e norme di comportamento cui diede il titolo di Senilia. In tali fogli, qui radunati e tradotti per la prima volta in italiano, egli si proponeva di condensare quella sapienza quotidiana che, sola, può rendere sopportabile e perfino piacevole la vecchiaia, compensando la terribile sensazione che «il Nilo stia ormai arrivando al Cairo». È un contrappunto meditativo e rinvigorente al tramonto della vita: quell’arte di bene invecchiare che la filosofia da sempre ha tentato di offrire.


Un po' di quadri...
CEZANNE

DALI'

REMBRANDT

lunedì 3 marzo 2014

Cosa hanno evocato le mie letture

Sarà un post strano, questo. Spero di riuscire a spiegarvelo. Come avrete intuito leggo molto, mi piace, mi estraneo, viaggio e quindi lo faccio anche quando sono stanca, quando mi si chiudono gli occhi, quando il tempo è "contato".  Solo in una occasione non riesco a farlo: quando le parole di un romanzo, o un saggio, o un racconto mi intasano la testa e non riesco a focalizzare il narrare.
Ora.
Quando un libro mi "prende", solitamente c'è sempre una frase, a dire il vero è un concetto, che mi colpisce. Siccome succede di rado, ho pensato. A quella frase voglio dare un' immagine.
Quindi.
Citerò la frase, metterò la copertina del libro, così che potrete avere dei riferimenti concreti e poi l'immagine che quel concetto mi ha evocato.



 "Marcus, gli scrittori sono esseri così fragili perchè possono subire due tipi di dispaiceri sentimentali, ossia il doppio rispetto alle persone normali: le pene d'amore e quelle artistiche. Scrivere un libro è come amare qualcuno: può divenatre molto doloroso." tratto da La verità sul caso Harry Quebert di J. Dichie



















"In quel piccolo villaggio di pescatori che era Yoroido, vivevo in una catapecchia che avevo ribatezzato  <<la casa ubriaca>>.Sorgeva in cima ad una scogliera dove il vento dell'oceano soffiava in continuazione. Quand'ero bambina ero convinta che il mare si fosse preso un terribile raffreddore, perchè tossicchiava sempre e in certi periodi emetteva uno spaventoso starnuto, che nonera altro che una tremenda folata di vento cariche di gocce d'acqua." tratto da Memorie di una geisha di Artur Golden









Perchè ho scelto quelle tre immagini? Provo aspiegarlo attraverso tre aggettivi, partendo dall'altro: immensità, passione, origini.

Che ne pensate?